Lavorare in una scuola di italiano per stranieri ci consente, come è ovvio, di stare continuamente a contatto con tante persone diverse da tutto il mondo. Ognuna di loro porta con sé la propria storia, la propria cultura, un vissuto unico e irripetibile. Nella maggioranza dei casi gli studenti partecipano attivamente all’atmosfera di condivisione e scambio che si respira nella nostra scuola, attraverso testimonianze, racconti, esibizioni, gesti di ogni genere. Talvolta questi contributi sono particolarmente preziosi e toccanti, come nel caso della presentazione tenuta la scorsa settimana dal  dott. José Luiz D’Amico.

Come direttore culturale della Casa D’Italia Anita Garibaldi di Petrópolis – Stato di Rio de Janeiro – Brasile, il dott. D’Amico ha sviluppato un’importante ricerca sull’emigrazione italiana, definita come la più grande di un popolo nella storia moderna. Come egli stesso ha avuto modo di precisare, “ oltre a produrre un ulteriore contributo allo studio dell’immigrazione italiana nella formazione dell’America, la ricerca è stata fatta con lo scopo di riscattare ed incrementare la conoscenza della Storia dell’Immigrazione Italiana, soprattutto fra le nuove generazioni che, attualmente distanti dagli antenati immigrati, spesso non vengono più raggiunte dalla tradizione orale che, purtroppo, svanisce nel trascorrere degli anni e non riesce  – come si desidererebbe – a passare e preservare la totalità delle informazioni che, così, si perdono nel corso del tempo”.

In particolare questo lavoro cerca di mettere in risalto il contesto storico-sociale che ha dato vita alla prima, grande emigrazione italiana, oltre a raccogliere significative testimonianze dei primi momenti trascorsi nelle Nuove Terre, dopo le incredibili difficoltà legate alle traversate oceaniche.

Prima di essere presentata nella nostra scuola, la ricerca era stata esposta in Brasile, durante la Settimana Italiana dimail (183×183) Petrópolis, a cui hanno partecipato il Sindaco della città Paolo Mustrangi, il Presidente dell’Ufficio Comunale Bernardo Rossi, il Ministro del Lavoro Brasiliano Carlo Lupi, il Vescovo Diocesano Filippo Santoro, il Console Generale D’Italia a Rio de Janeiro Dott. Umberto Malnati e tanti altri dirigenti pubblici.

In aggiunta alla rilevanza del tema e alla grande competenza tecnica con cui il dott. D’Amico ha esposto il suo lavoro, difficilmente le nostre parole riuscirebbero a descrivere il coinvolgimento emotivo, la partecipazione e l’intensità con cui gli argomenti sono stati trattati.  Molti degli spettatori si sono commossi al ricordo dei drammatici momenti che la maggioranza dei nostri antenati hanno vissuto, in una fase recente della nostra storia troppo spesso dimenticata.

Ci sentiamo, dunque, di ringraziare di cuore il dott. D’Amico, per aver rievocato nelle nostre menti l’importanza dei sacrifici compiuti da tanti connazionali emigrati all’estero, specialmente ora che l’Italia si trova ad affrontare con difficoltà il fenomeno inverso, quello dell’immigrazione.

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