Dopo il successo del corso d’aggiornamento per docenti del mese scorso qui a Castelraimondo e una necessaria vacanza, le nostre attività sono riprese ancora all’insegna della formazione: seminari all’estero (l’ultimo all’Università di Zara, che ringraziamo), corsi di aggiornamento sulla didattica dell’italiano L2 per la scuola pubblica, nostri articoli e libri in uscita (di cui vi daremo presto notizia). Proseguono, nel frattempo, i soggiorni-studio per gli studenti che, anche in questo mese, provengono da ben 11 nazioni differenti, rendendo la nostra scuola più internazionale che mai. Il primo giorno di lezione è terminato con una sorpresa musicale: secondo l’antichissima usanza locale della “Pasquella” di maggio, un gruppo di “stornellatori” si è esibito in musiche e canti tradizionali, improvvisando rime divertenti e
goliardiche sui ritmi del “saltarello” marchigiano. Il rito di “cantare maggio”, cioè di salutarne l’arrivo, nasce da antichi riti pagani che celebravano uno dei passaggi più importanti nei cicli agricoli dell’anno, con la definitiva uscita dal brutto tempo e l’inizio del periodo della fertilità della natura. La tradizione vuole che i musicanti cantino per tutta la notte, passando di casa in casa, chiedendo in cambio qualche dono e magari un buon bicchiere di vino.
Anche con tutti gli ovvi cambiamenti della nostra società, è davvero rincuorante vedere che, seppur a fatica, alcune tradizioni continuano a resistere anche tra i giovani. Per questo ringraziamo sinceramente il gruppo di Matelica per aver mostrato ai nostri studenti una parte della nostra storia popolare.