A lezione con il cinema
0Con grandissimo piacere abbiamo oggi accolto l’intervento della dott.ssa Adalgisa Serio sull’uso del film nella didattica dell’italiano a stranieri, all’interno del corso di formazione per docenti organizzato dalla nostra scuola.
Da anni una delle massime esperte nel settore, artefice di numerosi progetti e sperimentazioni didattiche presso diverse istituzioni in Inghilterra, la dott.ssa Serio ha condotto un dibattito tanto utile quanto piacevole sull’enorme potenziale didattico che i film indubbiamente hanno, stimolando i docenti ad utilizzare appieno tale ricchezza di input linguistico e culturale, senza porsi limiti metoodologici a priori che non fossero dettati dalle necessità ed obiettivi didattici della nostra realtà d’insegnamento. Attraverso una panoramica su alcuni dei film italiani più apprezzati degli ultimi anni (e non solo), abbiamo avuto l’occasione di verificare l’enorme quantità e varietà del repertorio cinematografico da cui poter attingere, per lavorare di fatto su qualsiasi aspetto della nostra cultura e civiltà. Successivamente la dott.ssa Serio ha messo in evidenza l’importanza
di lavorare su tutte le fasi, cioè prima della visione, durante la visione e dopo la visione, secondo le tecniche e strategie opportune ai diversi momenti ed obiettivi; inoltre sono state tracciate le caratteristiche distintive, i vantaggi e gli svantaggi del lavoro sul film intero, sugli spezzoni o sui cortometraggi. La fase laboratoriale conclusiva ha poi permesso di mettere in pratica e condividere tutte le idee personali dei docenti, promuovendo uno stimolante dibattito interamente rivolto alle reali applicazioni di classe, piuttosto che alle teorie.
Vorrei anche cogliere l’occasione per ricordare che la dott.ssa Serio è, tra le altre cose, co-autrice della fortunata Collana Cinema Italia della Edilingua, che periodicamente esce con dei fascicoli dedicati al cinema italiano per lo studio dell’italiano a stranieri. Ogni fascicolo presenta due film italiani legati da un tema comune, corredati da tantissime attività didattiche, molto curate ed efficaci. Per conoscere meglio i lavori della dott.ssa Serio e osservare da vicino un esempio di come didattizzare un film, scaricate questo PDF gratuito realizzato per “Pranzo di Ferragosto“, il divertente lavoro di Gianni Di Gregorio.
Corso gratuito per docenti, terza edizione
3Trascinati dal continuo e frenetico susseguirsi dei corsi nella nostra scuola, rieccoci pronti a segnalarvi un altro evento gratuito destinato ai docenti. Si sta svolgendo infatti proprio in questi giorni, per l’esattezza fino al 1 ottobre, la terza edizione del corso di aggiornamento per docenti di italiano LS organizzato dalla nostra scuola in collaborazione con l’ILSU, la Summer School dell’Università di Macerata. Ci sono diverse novità tra i temi proposti, all’insegna di un programma ancora una volta vario ed articolato, in costante evoluzione. Per la prima volta, tra l’altro, interverranno docenti stranieri anche in veste di formatori, a testimoniare il nostro desiderio per creare nuovi spazi che permettano di aggiornare ed aggiornarci in modo sostenibile e condiviso. Il programma dettagliato dell’evento è disponibile sul nostro sito (questo è il link).
Inutile dirlo, ma per ulteriori informazioni sui prossimi corsi potete contattarci fin da ora al nostro indirizzo email: info@edulingua.it
Una serata argentina a Cingoli
0Alcuni giorni fa la nostra scuola ha avuto il piacere di essere invitata dall’amministrazione comunale della città di Cingoli per partecipare ad un bellissimo evento in stile interculturale: un autentico asado in piazza, accompagnato da musiche e balli tradizionali argentini.
Grazie all’ottimo lavoro di coordinamento svolto dalla nostra prof.ssa Beatrice Broglia, tutti i nostri studenti (ci sono voluti ben quattro autobus!!), compreso il folto gruppo proveniente dall’Argentina, sono stati ospiti della bellissima città di Cingoli, conosciuta come il “Balcone delle Marche”. Dopo aver goduto del celebre panorama, le eccellenti guide messe a nostra disposizione ci hanno accompagnato per una piacevole visita nel centro storico, culminata con l’emozionante visione della chiesa di San Domenico, che ospita la Madonna del Rosario di Lorenzo Lotto.
La cena si è poi rivelata un’autentica sorpresa, soprattutto per i tanti studenti argentini che erano davvero curiosi di verificare se anche in Italia fosse possibile mangiare un asado all’altezza della sua fama. Grazie all’incredibile lavoro svolto dall’organizzatore dell’evento, il sig. Daniel Pirani, anche i più scettici si sono dovuti ricredere: l’asado era eccellente, anche a detta dei nostri studenti di Cordoba, Rosario, Buenos Aires, ecc.
La serata è proseguita all’insegna della buona musica, con la Cumbia, il Cuarteto e l’immancabile Tango. Inutile dire che tutti hanno avuto un’esperienza memorabile, vivendo una gioiosa serata dal gusto sudamericano…in Italia.
Questo tipo di eventi cominciano, fortunatamente, ad essere più frequenti nelle Marche; tra le tante ed ovvie difficoltà che un’Italia improvvisamente multi-culturale deve affrontare, sarebbe bene valorizzare i vantaggi che tali iniziative possono offrire, specialmente in un territorio come il nostro, tanto bello quanto – a volte – eccessivamente tradizionalista e poco sensibile al confronto interculturale.
Un sentito ringraziamento va, dunque, all’amministrazione comunale di Cingoli, in particolare agli assessori Filonzi e Vittori, al vice-segretario Giorgi, all’infaticabile Daniel e alla nostra Beatrice, per averci coinvolti in questa bella serata; l’auspicio è che questa prima forma di collaborazione tra Cingoli e la nostra scuola possa portare a nuovi, promettenti progetti per il futuro.
L’inglese porta fortuna?
1Tra gli innumerevoli ambiti in cui la lingua italiana paga pesantemente dazio al “fascino” degli anglismi, ce n’è uno che mi è balzato all’attenzione recentemente. Si tratta del mondo della fortuna e del gioco.
Fino a pochi anni fa gli italiani sognavano “un terno al lotto” e “speravano di fare tredici”; anche una semplice “tombola” rionale garantiva qualche brivido. Oggi si spera di realizzare un “jackpot” o un “bingo”, si vorrebbero risolvere i propri problemi con un “Win for Life”, con le “slot”, con gli “skill games”, con il poker. Alla disperata caccia del numero “superstar”, magari in tornei “freeroll”, siamo pronti ad armarci di un ormai indispensabile dizionario di inglese e tentare la sorte. Resiste impavido solo il vecchio “Gratta e Vinci”, in tutta la sua colorita e ruspante espressività italiana.
Sembrerebbe che i tanti gestori del gioco e delle scommesse in Italia abbiano oramai deciso di importare da noi tutti i termini usati in inglese, per rendere forse più affascinante ed “esotico” il miraggio di una vittoria. Se un “montepremi” poteva forse sembrare una “vetta” troppo ardua da scalare e poco attraente, la parola “jackpot” ha il potere di evocare in ogni giocatore l’attrattiva di un casinò virtuale, tra mucchi di banconote e cascate di monete, come nei tanti film che abbiamo visto per anni.
Un breve discorso a parte lo merita il Poker che, negli ultimi tempi, è diventato un vero e proprio fenomeno di costume anche tra i giovanissimi, sospinto da canali televisivi, siti internet e continue pubblicità. Qui gli anglismi diventano un gergo per adepti, un linguaggio specialistico, tanto che i classici termini italiani che un tempo si usavano in questo gioco sono stati completamente soppiantati da una serie infinita di calchi importati dall’inglese. La cosa inquietante è che poi la gente si gioca – purtroppo – anche ingenti somme di denaro, dovendosi muovere in un universo lessicale complicatissimo. Vi faccio un esempio, riportando un brano preso da un sito sul Texas Hold ‘em, il tipo di Poker che ora impazza in Italia:
“Ci troviamo ad un tavolo cash, seduti sul bottone, con un centinaio di Big Blind davanti a noi. Un giocatore paristack (decente ma abbastanza loose) seduto in MP, apre il piatto con un bet di 4bb, noi spilliamo A-Q suited e decidiamo, questa volta, di limitarci ad una flat call anziché effettuare un raise. Il resto del tavolo folda“.
Non ci sarebbe molto da aggiungere, il testo si commenta da solo. Neanche con la Stele di Rosetta ci si capirebbe qualcosa. Mi dicono, comunque, che nel gioco la parola “tris’ ancora si usi; se non altro un po’ di latino ancora resiste!
“I cento passi”: la recensione di uno studente
0Pubblichiamo volentieri un eccellente lavoro svolto da Antonio, un nostro studente del mese di agosto, sul film “I cento passi” di Marco Tullio Giordana. Tra i numerosi aspetti legati alla nostra cultura e società discussi nella sua classe, di livello C1, si è anche analizzato il fenomeno della mafia, anche attraverso la visione del film che narra la vera vita di Peppino Impastato.
Per l’occasione la classe è stata anche coinvolta dal prof. Alessandro in una stimolante riflessione sugli stili testuali, in particolare attraverso la messa in evidenza delle differenze tra la scrittura di una trama e di una recensione. Dopo aver visto il film, gli studenti si sono cimentati con la stesura di quest’ultima, facendo leva sugli elementi testuali emersi nella riflessione che ha preceduto la visione (in particolare il valore soggettivo della recensione, la presenza di termini tecnici e dei nomi delle persone e non dei personaggi, la presenza di aggettivi, ecc.).
I risultati raggiunti sono stati egregi; ecco, come annunciato, il lavoro di Antonio, senza alcun intervento del docente nel testo:
I cento passi
Recensione del film
Passi necessari per raggiungere la consapevolezza del bene e del male, ma con la paura di agire e di andare contro la propria famiglia. Passi anche necessari per maturare il coraggio di aprirsi agli altri e per ribellarsi aivalori ipocriti della mafia.
Con la mafia come sfondo, non è però un film che appartenga al genere di quella. Un film d’accusa, con unargomento semplice ed agile, ottimamente interpretato da una squadra di attori di sorprendente bravura(magnifica interpretazione quella di L. Lo Cascio), guidati da Marco Tullio Giordana, che con nervosa regia cifa vibrare di indignazione.
La sceneggiatura è scritta con precisione, evitando retorica e colore.
Un film, insomma, sull’energia e la voglia di costruire, sull’immaginazione e la felicità di un gruppo di ragazziche hanno osato di sfidare il mondo nell’illusione di cambiarlo. Non è comunque un film di propagandapolitica, ma di sincera verità in cui Giordana intreccia la denuncia e il ritratto autentico di un angelo ribelle.
Antonio Martinez Diaz (Spagna)
“A country for old men?”
0Sul Corriere online di ieri è comparso un interessante articolo per noi marchigiani: a quanto pare, parafrasando il titolo del celebre film dei fratelli Cohen di qualche anno fa, le Marche sarebbero un perfetto “paese per vecchi”!
L’associazione nazionale dei pensionati degli Stati Uniti (AARP), attraverso il proprio sito e la rivista che distribuisce ai milioni di associati, ha infatti stilato una recentissima classifica sui migliori luoghi al mondo in cui trasferirsi per godere di una pensione idilliaca. Insieme ad poche altre località sparse per il mondo, proprio le Marche hanno guadagnato un’onorevole menzione. Le motivazioni per tale risalto sarebbero legate alla bellezza del paesaggio (tra spiagge e montagne innevate), all’ottimo clima, alla ricchezza storica e vivacità culturale delle tante cittadine, alla rinomata eno-gastronomia, al buon servizio sanitario e, ovviamente, ai prezzi contenuti. In questi tempi di incertezza economica i costi decisamente maggiori della Toscana e dell’Umbria cominciano ad avere un certo peso nelle scelte, mentre nelle Marche ancora si riescono a trovare eccellenti occasioni sui prezzi degli immobili e sul costo della vita in generale.
Ora, ammesso che a tale articolo corrisponda una crescente attenzione per la nostra regione, va detto che sarebbe auspicabile uno sviluppo turistico “intelligente”, magari più lento di quanto parecchi operatori del settore vorrebbero, ma sostenibile per un territorio davvero a misura d’uomo. Ben vengano, dunque, nuove persone a godere delle bellezze marchigiane, specialmente se sensibili ai valori culturali ed ambientali del nostro territorio. La speranza è che la pura speculazione economica e la mercificazione del turismo straniero non prenedano il sopravvento.
Lippi, Alonso e… l’unità d’Italia
0Parto con due citazioni, l’una “ironica”, tratta da Martin Solly, “Xenophobe’s guide to the ITALIANS” Oval books, London 1995 (updates 2006), p. 1
The Italians are not a race, but a collection of peoples. They tend to think of themselves and each other first and foremost as Romans, Milanese, Sicilians or Florentines, and secondly as Italians […].
Every now and then the Italians do try and behave like a nation and make a big effort to be nationalistic, for example, when the Italian football team is doing well in the World Cup, or Ferrari has just won the Formula One World Championship twice in a row.
L’altra “autorevole”, tratta dalla nuova edizione (2009) de Le sfide di Babele di P.E.Balboni (p. 9):
La massa nazione non scompare: la partita della Nazionale di calcio o il gran premio di Formula 1 riaggrega la nazione, coinvolgendo in certi momenti anche persone che non fanno parte della massa-sportivi; ma la massa-nazione viene tagliata trasversalmente da mille altre appartenenze che vengono scelte tra tutte quelle disponibili nelle città, in Internet, in giro per l’Europa.
Ora chiudo con una riflessione che lascio a quanti, amanti del nostro Bel Paese, bazzicano questo blog…
Sulla soglia dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia, quanto incideranno una Ferrari ormai da un paio d’anni sotto tono (con un recupero che al momento sembra non poter essere efficace) e, soprattutto, la terribile batosta che i campioni del mondo uscenti hanno preso in SudAfrica?
Possono sembrare discorsi oziosi, ma la Lega Nord aumenta i suoi consensi, il grande flusso migratorio vede il crescere per reazione di fenomeni identitari regionalistici, aumenta il ricorso al dialetto in chiave gergale come modo di comunicare tra i giovani (guardati http://www.solomotori.it/12032010/el-ga-el-suv-video-completo-dello-spot-della-skoda-yeti/ tenendo presente che solo nella prima settimana di presenza su youtube questo video ha avuto 25.000 visitatori!)… quanto incideranno questi fenomeni nella tendenza alla disgregazione di una nazione al fondo giovane come l’Italia, oggi che sono venuti meno due forti motivi per compattarsi cantando a squarciagola Fratelli d’Italia?
Ai posteri l’ardua sentenza.
luca@4links.it
Il lessico negli articoli del Corriere
0Come, spero, abbiate avuto modo di vedere, questo primo articolo segna la definitiva migrazione del nostro blog in uno spazio del nuovo WordPress con un proprio dominio. E` infatti nostro desiderio cercare di migliorare ulteriormente la funzionalità e la fruibilità del blog, evitando pubblicità del servizio gratuito e, possibilmente, scrivendo con maggiore frequenza.
Vorrei oggi segnalarvi una nuova, utile funzione che ho scoperto stamattina sul Corriere della Sera online. Tempo fa avevo già avuto modo di parlarvi di un bottone presente in tutte le pagine degli articoli che permetteva di ascoltare la lettura del testo in questione, ottenuto da un accettabile software vocale. A quanto pare è stata anche inserita un’altra importante funzione, che collega automaticamente tutte le parole dell’articolo al dizionario italiano Sabatini Coletti, ad un dizionario dei sinonimi e dei contrari, ed a dizionari di inglese, francese, spagnolo e tedesco (tutti interni al sito del Corriere). Funziona così: basta selezionare una qualsiasi parola presente nell’articolo prescelto, cliccare il piccolo fumetto che compare automaticamente sopra il termine e si aprirà una finestra con tutte le definizioni annunciate.
Oltre che elogiare l’ennesima ottima iniziativa del Corriere online, mi pare evidente come ci siano tantissimi possibili sviluppi per chi studia l’italiano. Il lavoro sui giornali, soprattutto online, rappresenta una delle risorse più spesso usate dai docenti all’estero per far lavorare gli studenti con materiali autentici, aggiornati ed autorevoli.
Premesso che sono importanti tanto le attività di definizione e comprensione specifica, quanto quelle di inferenza e di comprensione globale, spesso utilizzare gli articoli di giornale in classe può presentare degli ovvi ostacoli.
Il problema che spesso si pone (e talvolta si sottovaluta) è che quello giornalistico, con tutte le variabili del caso, è di fatto un linguaggio specialistico che rimanda continuamente ad una conoscenza approfondita della società che descrive; è necessaria quindi un’accurata selezione degli articoli rispetto ai destinatari, se non si vuole vedere gli studenti sgranare gli occhi spaventati di fronte ad ogni titolo. Avere, quindi, un dizionario italiano (oltre che in diverse lingue straniere) a portata di clic, mi pare davvero uno strumento potenzialmente utilissimo.
Certo, sarebbe straordinario se si potessero cliccare anche i nomi dei personaggi citati nell’articolo, magari rimandando ad una loro biografia (su Wikipedia?), o se anche alcune espressioni particolari formate da più parole potessero essere a loro volta definite.
Per il momento, comunque, qualcosa abbiamo già; sembra quasi che le tante potenzialità lessicali del ’vecchio” ipertesto, confinato nello spazio ridotto dei CD-Rom, possano finalmente rifiorire nell’odierna, sconfinata rete.
Corso per docenti: qualche considerazione finale
1A distanza di alcuni giorni dalla fine del corso per docenti che si è svolto nella nostra scuola, cerchiamo di fare una breve riflessione a mente fredda su quanto emerso durante la proficua settimana di lavoro.
Innanzi tutto, ancora una volta, è interessante notare come le presentazioni dei relatori siano solo l’inizio di un processo virtuoso di confronto tra i partecipanti, essenziale per gli scopi didattici che ci prefiggiamo. Le proposte operative che vengono fornite avrebbero valore limitato, se non fossero sottoposte al giudizio, all’approfondimento, alla rielaborazione dei colleghi che partecipano ai nostri eventi di formazione. Durante l’intera settimana ci si confronta e si discute fuori e dentro l’aula, davanti ad un PC o anche davanti ad un bicchiere di vino; gli spunti proposti non si esauriscono nella lezione, ma il sapere viene “costruito” in modo condiviso e pluralistico, facendo conto sulla ricchezza di esperienze e di conoscenze che ogni collega porta con sé. Anche per questo motivo, nelle prossime edizioni saranno sempre maggiori gli spazi durante i laboratori dedicati ai docenti che, da tutto il mondo, vorranno intervenire per condividere le proprie esperienze e ricerche didattiche con gli altri partecipanti.
Un ulteriore spunto su cui riflettere viene dagli argomenti trattati durante le lezioni. I feedback ricevuti segnalano, senza sorprese, il grande interesse per le tecniche di classe e per tutti quei consigli pragmatici che possono tradursi immediatamente in idee didattiche da adattare alla propria realtà professionale e sperimentare, a scapito delle riflessioni teoriche che ricevono apprezzamento solo quando stringate e sintetizzate all’essenziale. Ancora una volta, le nostre proposte legate al “glottodramma” sono risultate essere tra le più stimolanti per i docenti partecipanti, mentre gli ottimi riscontri ricevuti dalla lezione sull’uso della poesia nella classe di lingua ci motivano a continuare a sperimentare su questi ambiti, forse non sempre studiati con la giusta attenzione dagli addetti ai lavori. Un plauso particolare va dunque a Rosella, Elisa e Daniele, che si aggiunge ovviamente anche a quello diretto agli altri formatori, per l’eccellente contributo offerto. Il ringraziamento più grande va, da ultimo, a tutti i numerosi docenti che, da tutto il mondo, hanno deciso di partecipare al corso, contribuendo con la loro energia, motivazione e competenza alla grande riuscita dell’evento.
Concludo, ricordando che il prossimo corso di formazione gratuito sarà offerto dalla nostro scuola dal 24 settembre al 1 ottobre. Per maggiori informazioni e per conoscere le modalità di iscrizione, contattateci al nostro indirizzo email: info@edulingua.it
Corso per docenti: si comincia!
0Vi confesso che dopo la nostra clamorosa figuraccia calcistica, con tutti gli studenti a scuola che ci prendevano in giro (a cominciare dagli amici neozelandesi che, sebbene eliminati, hanno sfilato per il paese con tanto di bandiera), avremmo avuto bisogno di un po’ di vacanza. Invece eccoci nel mezzo del nostro primo corso gratuito di aggiornamento per docenti dell’anno. Dopo un inizio a scoppiettante, con un primo incontro dedicato ai manuali di italiano, seguito da una cerimonia con i nostri studenti al Castello di Lanciano (di cui potete vedere una foto in basso) e una grande festa alla Villa Casabianca , oggi gli insegnanti sono alle prese con due lezioni, una sull’uso della poesia in classe, l’altra su come riconoscere ed aiutare gli studenti dislessici. Vi terremo, comunque, aggiornati sul proseguio dei lavori.